Come andare prima in pensione?

Per coloro che si chiedono come andare in pensione prima o come andare in pensione anticipatamente, l’attuale sistema previdenziale offre una soluzione chiave: la pensione anticipata ordinaria. Questa opzione è stata introdotta con la Riforma Pensioni Fornero (art. 24 del decreto legge n. 201/2011), sostituendo la pensione di anzianità.

Per accedervi, è necessaria un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Di questi, almeno 35 anni devono essere basati su versamenti effettivi. È importante notare che il Decreto Pensioni 2019 ha determinato che questi requisiti rimarranno inalterati fino al 2026, grazie al blocco degli adeguamenti legati alle aspettative di vita.

Dopo una vita di lavoro, alla soglia del traguardo, ci viene sicuramente lo stimolo di anticipare i tempi, ad una certa età, magari facendo lavori usuranti come il maggiordomo, o costretti su una sedia in casa davanti ad un pc in smartworking, lontani da tutta quella che era la tua passione lavorativa degli inizi.

Per poter accedere a questa tipologia di pensione, esiste una finestra mobile che posticipa l’erogazione del primo assegno di tre mesi dalla data in cui si raggiungono i requisiti necessari.

Quanto si prende in pensione anticipata?

La Riforma Fornero ha introdotto dei disincentivi per coloro che optano per la pensione anticipata. Questi disincentivi si traducono in penalizzazioni sull’importo dell’assegno previdenziale: vi è una riduzione del -1% per ogni anno di anticipo fino a un massimo di due anni rispetto ai requisiti per la pensione di vecchiaia standard. Se, con i risparmi e gli investimenti durante la nostra vita siamo stati previdenti, potremo pagare i soldi per anticipare la pensione senza dover, necessariamente dato fondo alle nostre liquidità.

Se l’anticipo supera i due anni, la penalizzazione sale al -2% per ogni anno successivo. Se l’anticipo non corrisponde a un numero intero di anni, la riduzione viene calcolata proporzionalmente ai mesi di anticipo.

Come fare per andare in pensione prima?

Andare in pensione prima del raggiungimento dell’età pensionabile prevista dalla legge può essere un desiderio di molti lavoratori. Esistono diverse opzioni e strumenti che permettono di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro, ma è importante essere informati e valutare attentamente le proprie scelte.

Esistono diverse alternative per accedere alla pensione anticipata, create per proteggere specifiche categorie di lavoratori:

  • Pensione anticipata contributiva: consente un’uscita anticipata di tre anni (a 64 anni) per coloro che sono completamente sotto il regime contributivo e raggiungono un determinato importo di pensione.
  • Pensione anticipata per lavori usuranti: accessibile con:
  • quota 97,6 (combinazione di età e contributi), ovvero minimo 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi, per i dipendenti;
  • quota 98,6, ovvero minimo 62 anni e 7 mesi di età con almeno 35 anni di contributi, per gli autonomi.
  • Opzione Donna: permette alle donne di accedere alla pensione anticipata a 60 anni (o 58 anni con due figli, o 59 anni con un figlio) e 35 anni di contributi, ma solo in specifiche condizioni.
  • APe Sociale: accessibile a 63 anni con almeno 30 anni di contributi (o 36 anni per lavori gravosi) senza penalizzazioni, per specifiche categorie.
  • Pensione anticipata per lavoratori precoci: per chi ha accumulato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni e rientra nelle categorie dell’APe Sociale. L’uscita è possibile con Quota 41, ovvero 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età.
  • Quota 103: pensione a 62 anni con 41 anni di contributi, con un assegno massimo di 5 volte il trattamento minimo INPS.
  • Quota 100-102: per chi ha raggiunto i requisiti di Quota 100 o Quota 102 entro determinate date, è ancora possibile presentare domanda di pensione con queste formule nel 2023.

Queste opzioni offrono diverse vie per accedere alla pensione anticipata, in base alle esigenze e alle situazioni individuali dei lavoratori.

Quanti contributi servono per andare in pensione a 60 anni?

Per ritirarsi dal lavoro all’età di 60 anni, ovvero con un anticipo di 7 anni rispetto alla pensione di vecchiaia standard, è necessario aver accumulato un’anzianità contributiva che permetta l’accesso alla pensione anticipata ordinaria. Questo corrisponde a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Inoltre, a 60 anni, si può optare per l’Opzione Donna, che richiede 35 anni di contributi, la pensione anticipata precoci, con un requisito di 41 anni di contributi, o la pensione anticipata di invalidità per le donne, a condizione di avere almeno 20 anni di contributi e di soddisfare gli altri criteri stabiliti dalla legislazione in vigore.

Chi può andare in pensione a 57 anni?

Esistono diverse alternative per accedere alla pensione anticipata, create per proteggere specifiche categorie di lavoratori:

  • Pensione anticipata contributiva: consente un’uscita anticipata di tre anni (a 64 anni) per coloro che sono completamente sotto il regime contributivo e raggiungono un determinato importo di pensione.
  • Pensione anticipata per lavori usuranti: accessibile con:
  • quota 97,6 (combinazione di età e contributi), ovvero minimo 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi, per i dipendenti;
  • quota 98,6, ovvero minimo 62 anni e 7 mesi di età con almeno 35 anni di contributi, per gli autonomi.
  • Opzione Donna: permette alle donne di accedere alla pensione anticipata a 60 anni (o 58 anni con due figli, o 59 anni con un figlio) e 35 anni di contributi, ma solo in specifiche condizioni.
  • APe Sociale: accessibile a 63 anni con almeno 30 anni di contributi (o 36 anni per lavori gravosi) senza penalizzazioni, per specifiche categorie.
  • Pensione anticipata per lavoratori precoci: per chi ha accumulato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni e rientra nelle categorie dell’APe Sociale. L’uscita è possibile con Quota 41, ovvero 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età.
  • Quota 103: pensione a 62 anni con 41 anni di contributi, con un assegno massimo di 5 volte il trattamento minimo INPS.
  • Quota 100-102: per chi ha raggiunto i requisiti di Quota 100 o Quota 102 entro determinate date, è ancora possibile presentare domanda di pensione con queste formule nel 2023.

Queste opzioni offrono diverse vie per accedere alla pensione anticipata, in base alle esigenze e alle situazioni individuali dei lavoratori.

Chi può andare in pensione a 59 anni?

Le lavoratrici, sia del settore pubblico che privato e anche autonome, possono beneficiare dell’Opzione Donna per andare in pensione a 59 anni. Questa opzione permette di anticipare l’età pensionabile a 60 anni, ma prevede delle riduzioni di età in base al numero di figli. Tuttavia, è necessario aver accumulato almeno 35 anni di contributi e rientrare in specifiche categorie (come caregiver, disabili o persone in esubero in aziende in crisi). Un altro aspetto da considerare è l’accettazione del calcolo dell’assegno pensionistico basato esclusivamente sul metodo contributivo, che può portare a una riduzione del 25%-35% rispetto alla pensione di vecchiaia.

D’altro canto, i lavoratori precoci maschi che hanno iniziato a lavorare a 16 anni e le femmine che hanno iniziato a 17 anni (o 17 anni per gli uomini e 18 anni per le donne se rientrano in categorie come invalidi, disoccupati, caregiver o addetti a lavori particolarmente gravosi) possono accedere alla pensione anticipata ordinaria al raggiungimento dei 59 anni di età.

Come andare in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi?

Coloro che hanno accumulato 20 anni di contribuzione effettiva (escludendo i contributi figurativi) e che non presentano contributi registrati al 31 dicembre 1995, rientrando quindi completamente nel sistema di calcolo contributivo per l’assegno pensionistico, possono accedere alla pensione all’età di 64 anni. È inoltre necessario che il loro trattamento pensionistico sia almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale.

Quando si può andare in pensione con 35 anni di contributi?

Esistono diverse alternative per accedere alla pensione in anticipo rispetto ai requisiti standard. Tra queste, che richiedono un minimo di 35 anni di contributi, troviamo:

  • Opzione Donna: permette alle donne di andare in pensione a 58, 59 o 60 anni.
  • Pensione anticipata usuranti: accessibile a 61 anni e 7 mesi o 62 anni e 7 mesi.
  • APe Sociale: richiede solamente 30 anni di contributi, ma se si tratta di lavoratori impegnati in mansioni gravose, il requisito sale a 36 anni. L’età per accedervi è di 63 anni.

Come andare in pensione prima pagando i contributi?

Andare in pensione prima pagando i contributi è una pratica nota come “riscatto” o “acquisto” di anni di contributi. Questa opzione permette di versare all’ente previdenziale una somma di denaro corrispondente agli anni di contributi che si desidera “acquistare”, al fine di raggiungere prima i requisiti necessari per la pensione. Ecco come funziona e alcune delle opzioni disponibili:

  1. Riscatto Laurea: È possibile riscattare gli anni di studio universitario, pagando i contributi corrispondenti a quegli anni. Questo permette di anticipare l’età pensionabile, ma è un’operazione che ha un costo, spesso elevato.
  2. Riscatto anni di lavoro all’estero: Chi ha lavorato all’estero e ha versato contributi in un altro paese può “riscattare” questi anni, integrandoli nel sistema previdenziale italiano.
  3. Riscatto servizio militare: Gli anni di servizio militare obbligatorio possono essere riscattati e conteggiati ai fini della pensione.
  4. Riscatto anni di lavoro non coperti da contribuzione: In alcuni casi, è possibile riscattare anni di lavoro durante i quali non sono stati versati contributi, come ad esempio periodi di lavoro in nero.
  5. Riscatto volontario: Se si hanno periodi di inattività lavorativa, è possibile versare contributi volontari per coprire tali periodi e raggiungere prima i requisiti per la pensione.
  6. Contribuzione volontaria aggiuntiva: Oltre ai contributi obbligatori, è possibile versare contributi aggiuntivi in alcuni fondi pensione, al fine di migliorare l’importo della pensione o raggiungere prima i requisiti necessari.

È importante notare che il riscatto ha un costo, che varia in base agli anni da riscattare e alla tipologia di riscatto. Prima di procedere, è consigliabile effettuare una valutazione economica e confrontare i benefici ottenuti con l’investimento richiesto.

Inoltre, è sempre utile consultare un esperto o un consulente previdenziale per valutare la convenienza e le modalità del riscatto.

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